A cosa pensate quando sentite la parola "Anima"?
I Greci collegavano l'anima al soffio, al respiro vitale e usavano per esso il termine Psiche. Lo stesso nome che attribuivano ad una rara farfalla. Una farfalla, una fanciulla alata sono simboli dell'anima nei miti di molte culture.
Nasciamo bruchi, chiusi in un bozzolo ma da subito aspiriamo a raggiungere la luce e a manifestare la nostra anima farfalla.
La scelta per noi fondamentale è vivere da bruchi, prigionieri delle rassicuranti identità e dei ruoli che ci siamo costruiti nel tempo o rompere il bozzolo, aprire le ali e provare la temuta ebbrezza del volo.
Vivere o sopravvivere?
La nostra paura più profonda è di essere potenti al di là di ogni misura.
E' la nostra luce, non la nostra oscurità a terrorizzarci maggiormente.
Noi ci chiediamo: chi sono io per essere così brillante, stupendo, pieno di talenti e favoloso?
In realtà, chi sei tu per non esserlo?
Se "l'individuazione della nostra anima richiede il riconoscimento dell'individualità dell'anima presente nelle cose" (J.Hillman), è legittimo affiancare alla psicologia un mondo a prima vista ai suoi antipodi come l'alchimia, giacchè non vi è poi troppa differenza tra chi tentava di trasmutare metalli vili in oro e chi trasmuta bruchi in farfalle.
Sostenuti come il Matto e l'Eremita dal bastone della psicologia alchemica, seguiremo quindi il sentiero dei Tarocchi sfruttando le qualità simboliche, alchemiche ed archetipiche delle loro immagini dinnanzi alle quali ci interrogheremo come ci insegna Colleuil:
"Per me, i Tarocchi non dovrebbermo essere utilizzati per leggere il futuro, ma per costruirlo"