Pillole di Psicologia > Psicogenealogia e Costellazioni Familiari
Le Costellazioni Familiari
Appartenenza e Sistemi
Gli individui sono tutti collegati, soprattutto quelli appartenenti alla stessa famiglia e allo stesso gruppo. Sono collegati non semplicemente come individualità legate fra loro, ma proprio come cellule che fanno parte di un unico organismo: un legame molto forte e profondo che sfugge alla coscienza individuale. Proprio come la cellula del pancreas non sa di fare parte di un organo, che a sua volta contribuisce a costituire un corpo, così gli individui non sono consapevoli di essere legati gli uni agli altri nel formare un sistema più grande e complesso. La base del sentimento di separazione che ciascuno di noi vive risiede nella separazione fisica: gli individui si percepiscono separati dagli altri in quanto il loro corpo è distinto. Questa percezione di separazione cambia quando si stabiliscono dei legami affettivi: il sentimento d’amore genera un legame che va al di là della separazione corporea. Infatti spesso diciamo “ti porto con me”, “ti porto nel cuore” ecc.
Anche se tali legami sembrano essere riferiti solo a persone realmente conosciute e sembrano non avere un’influenza diretta sulla vita quotidiana, le Costellazioni Familiari e tutti gli studi sulla psicogenealogia rendono evidente il collegamento anche con membri della famiglia appartenenti ad altre generazioni, magari mai conosciuti e l’influenza che questi legami agiscono sulla vita attuale delle persone.
Nelle antiche culture come quella Greca e nella tradizione Sciamanica la consapevolezza dei legami sistemici e dei loro effetti è sempre stata presente; nella nostra cultura è stata riscoperta grazie alle Costellazioni Familiari e agli studi condotti sulla psicogenealogia che hanno reso possibile accedere a questo livello profondo di interconnessione tra le persone. tutti noi apparteniamo a più sistemi contemporaneamente: la famiglia, il gruppo di lavoro, lo sport (se pratichiamo uno sport di squadra), un territorio, una nazione e così via.
Sono di Giorgio Gaber le parole più efficaci per definire l’appartenenza:
<<L’appartenenza non è lo sforzo di un civile stare insieme
Non è il conforto di un normale voler bene
L’appartenenza è avere gli altri dentro di sé.
L’appartenenza non è un insieme casuale di persone
Non è il consenso a un’apparente aggregazione
L’appartenenza è avere gli altri dentro di sé.
Uomini, uomini del mio passato
Che avete la misura del dovere e il senso collettivo dell’amore
Io non pretendo di esservi amico
Mi piace immaginare la forza di un culto così antico
E questa strada non sarebbe disperata
Se in ogni uomo ci fosse un po’ della mia vita..>>